Corroboranti, saporite, nutrienti e gustose, sono le regine dell'autunno. In Italia conosciamo parecchie ricette zuppe: dal minestrone di verdure, alla ribollita, dalle minestre di legumi, fino alla pappa col pomodoro.
Ma l'arte delle zuppe è alla base di ogni cucina europea. Scopriamo assieme le più curiose e significative.

BORSCHT (UCRAINA)
In patria la chiamano: “La madre di tutte le zuppe”.
Con una presentazione così, le aspettative sono alte, e l'assaggio non tradisce l'attesa. Il borscht è un'eccellente zuppa consumata tra Russia e Ucraina, che ha nella forza la sua peculiarità.
Tra gli ingredienti ha la panna acida, che contrasta il sapore dolciastro della barbabietola, e altri ortaggi che crescono sottoterra. In Ucraina sono soliti arricchirla con lardo e aglio, per una versione extra-strong.
Il segreto di questa zuppa tipica della Sassonia? Patate gialle e cipolle bianche, i due ingredienti che, assieme a brodo vegetale, olio e alloro, rappresentano la base di questa minestra spesso arricchita con pezzetti di pancetta affumicata o salsiccia. Si accompagna con spesse fette di schwarzbrot, pane nero integrale a base di farina di grano e segale.
Un must tedesco (e austriaco) da provare assolutamente.

ZUREK (POLONIA)
Sostanziosa, gustosa, tradizionale. È la zurek, una minestra dall'inconfondibile sapore acidulo, servita nel pane. La ricetta è un inno alla sostanza: prevede infatti wurstel cotti in un brodo speziato con alloro, speck a cubetti, patate, rape, carote. A completare il tutto, un uovo sodo, posto al centro della pagnotta. Nata come piatto tradizionale della pasqua, si può gustare tutto l'anno.
ZUPPA DI CECI (ITALIA)
Tra le ricette zuppe di legumi, quella di ceci è tra le più consumate in molte regioni italiane.
La sua storia affonda le radici nell'antichità, e risale certamente al Medioevo e probabilmente anche prima. I ceci, d'altronde, erano già consumati in epoca romana (Plinio lo testimonia).
Trova la sua elezione nel centro Italia, ma anche al sud. In Puglia si aggiunge la pasta fatta in casa, per la cicere e tria, piatto salentino consumato tipicamente il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Risalendo la penisola fino al Piemonte, assaggiamo la cisrà che nasce dall'incontro dei ceci con le cotenne, costine (o trippa) di maiale. È il piatto tradizionale del 2 novembre (i Santi).
L'arte delle zuppe è alla base di ogni cucina europea. Ce n'è per tutti i gusti, per palati esigenti e anche per quelli che amano i sapori forti.

SOUPE À L'OIGNON (FRANCIA)
Oltralpe i cugini francesi amano consumare la famosa soupe à l'oignon, ovvero la zuppa di cipolle, cucinata con cipolle tagliate ad anelli sottili, e fatte rosolare nel burro fuso. La ricetta prosegue con farina e brodo vegetale in cottura, per essere completata con formaggio grattugiato, pane secco e burro in presentazione. Pesante? Assolutamente no: all'assaggio risulta sorprendentemente delicata.
Non è delicata, invece, questa ricetta tutta spagnola, tipica di Burgos. Il nome, letteralmente, significa pentola putrida (da cui deriva il francese pot-pourri).
È un piatto sostanzioso e popolare, costituito da vari tagli di carne, salsicce, lardo, verdura, legumi e spezie cotti a lungo nel brodo. Una vera bomba, per stomaci forti.

FISKESUPPE (NORVEGIA)
Chi è stato in Norvegia avrà certo assaggiato questa zuppa tipica di Bergen, che esalta il pesce fresco che abbonda a queste latitudini, accompagnato da gamberi, verdure e panna. Il segreto è il pesce locale, pescato nelle fredde acque dell'Atlantico, e l'utilizzo accorto di alcune erbe (come l'aneto).
Da assaggiare.