Chi non ricorda il drink preferito da James Bond o il White Russian sorseggiato da Jeff Bridges ne Il Grande Lebowski? E come dimenticare le serate newyorkesi a base di Cosmopolitan delle protagoniste di Sex and City?
Alcolici o analcolici, sono drink che hanno veramente fatto la storia, diventati icona e oggetto di numerose rivisitazioni o varianti. Alcuni dei cocktail più celebri e richiesti hanno anche origini curiose e controverse. Ecco alcuni dei più amati e conosciuti in tutto il mondo.

VODKA MARTINI. AGITATO, NON MESCOLATO
James Bond lo preferiva “Agitato, non mescolato”, ma rimane senza dubbio uno dei cocktail più celebri di sempre. Stiamo parlando del Vodka Martini (Vesper Martini nel romanzo di Ian Flaming), diventato un vero e proprio cult.
Servito nell’iconica coppa e guarnito con un’oliva o scorza di limone, viene preparato con Vermouth Martini Dry e Vodka. Una preparazione molto semplice ma di sicuro effetto, per uno dei drink più richiesti e conosciuti al mondo.

BELLINI. IL COCKTAIL DE IL GIAMBELLINO
Nella lista dei cocktail più famosi e con origini curiose possiamo includere il Bellini Cocktail. La storia di questo drink risale al 1948, quando Giuseppe Cipriani, barman dell'Harry's Bar di Venezia, intitolò al pittore veneziano Giovanni Bellini detto il Giambellino (che si trovava in città per un’esposizione) un cocktail che potesse ricordare le tinte purpuree e rosate che era solito utilizzare per i suoi dipinti.
Il Bellini, infatti, ha una base di nettare di pesche bianche schiacciate e di lamponi freschi, al quale viene aggiunto del prosecco o dello champagne, nella più sofistica versione Bellini Royale.
Non manca anche la variante analcolica, il Virgin Bellini, con succo di ananas e di arancia in sostituzione del prosecco, un cocktail perfetto per l’ora dell’aperitivo e non solo.
Alcuni tra i cocktail più celebri e richiesti hanno origini curiose, controverse, spesso divertenti

BLOODY MARY. TRA MITO E LEGGENDA
Con molta probabilità, le origini di questo gustoso cocktail a base di succo di pomodoro e vodka risalgono al 1939.
Sulla colonna scandalistica del “This is New York”, si parla di un nuovo “tonico” inventato da George Jessel preparato con vodka e pomodoro.
Successivamente il francese Fernand Petitot rilevò la ricetta base e il nome, aggiungendovi delle spezie e dando il via alla ricetta del Bloody Mary moderno servito con tabasco. Quanto al nome, molti lo ricollegano all’epiteto con cui era conosciuta Maria I d’Inghilterra, evocando il colore rosso del pomodoro.

MARGARITA IN 3 DIVERSE VARIANTI
Nell’elenco dei cocktail più richiesti nell’after dinner un pò in tutto il mondo, rientra certamente il Margarita, preparato con tequila, triple sec e succo di lime e servito nella tipica coppa denominata sombrero, servita con il bordo cosparso di sale.
Le origini del Margarita sono però piuttosto controverse. A contendersele sono ben 3 candidati con leggere varianti nelle dosi, ma tutti collocabili nella prima metà del ‘900.

MANHATTAN. IL WHISKY DEI NEWYORKESI
Quando si parla dei nomi dei cocktail più celebri è impossibile non citare il Manhattan, uno dei più famosi drink a base di whisky, con aggiunta di Vermouth rosso e Angostura.
Le origini e la ricetta risalgono al 1870 circa, ad opera del Dottor. Ian Marshall che lo fece preparare e servire durante un ricevimento al Manhattan Club di New York. Il grande successo riscosso al party lo rese uno dei cocktail più alla moda del momento e fu esportato anche in Europa. Ancora oggi è uno dei più amati e richiesti al mondo.

MOJITO. CONDIMENTO O INCANTESIMO?
Fresco e dissetante, re incontrastato delle estati in discoteca e in spiaggia, è un altro dei cocktail più famosi di sempre, il Mojito.
Anche in questo caso, le origini sono lontane e controverse. Molti ritengono che l’inventore del Mojito sia il celebre pirata Francis Drake nel XVI secolo. Per altri il creatore sarebbe Angelo Martinez, barman de La Bodeguita del Medio all’Avana, locale frequentato da Hernest Hemingway.
Nessun dubbio sulle origini cubane come lasciano ben intendere i suoi ingredienti (rum, lime, foglie di menta e zucchero di canna) e la probabile etimologia del nome. La parola “mojito” evocherebbe il "mojo", un condimento tipico della cucina cubana, oppure la parola vudù “mojo”, che significa "incantesimo".