Prosciutto di Parma è un prodotto naturale, dalla dolcezza unica e inconfondibile. L’incontro perfetto tra gusto e leggerezza. L’unione dei profumi e dei sapori di una terra ricca e generosa. Sono queste caratteristiche che lo rendono un’eccellenza italiana amata in tutto il mondo.
Ogni fetta, oltre ad avere un gusto unico, è completamente naturale. Cosce di suino italiano, l’abilità dei maestri salatori e l’aria asciutta e delicata delle colline: pochi e semplici ingredienti che rendono Prosciutto di Parma sempre un incontro eccellente.
Il Consorzio
Il Consorzio del Prosciutto di Parma nasce nel 1963 per tutelare e valorizzare Prosciutto di Parma in tutto il mondo e offrire ai consumatori garanzie e sicurezze sulla qualità del prodotto. Da allora, è impegnato in numerose attività, tra cui:
- Gestione e salvaguardia del Disciplinare produttivo, depositato presso l’Unione Europea per il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta di “Prosciutto di Parma”
- Gestione della politica economica del comparto, inclusa la formulazione di strategie, indirizzi, politiche macro-economiche per il settore di Prosciutto di Parma
- Protezione della denominazione “Prosciutto di Parma” e del relativo marchio (Corona ducale) in tutto il mondo e repressione di ogni utilizzo illecito
- Vigilanza sulla corretta osservanza delle disposizioni di legge
- Promozione e valorizzazione del prodotto in Italia e nel mondo
- Assistenza alle aziende associate al fine di agevolare e migliorare la produzione e la commercializzazione di Prosciutto di Parma.
Oggi può contare su un’organizzazione di 130 aziende, tutte situate nella zona tipica di produzione, che continuano a utilizzare e custodire il metodo tradizionale di lavorazione, seguendo il Disciplinare produttivo. Gli addetti alla lavorazione di Prosciutto di Parma in Provincia di Parma sono circa 3.000, mentre 50.000 sono le persone impiegate nell’intera filiera. Nel 2023 sono stati marchiati 7.450.000 Prosciutti di Parma, per un valore alla produzione di 850 milioni di euro e un giro d’affari complessivo di 1,7 miliardi. All’export è stato destinato il 33% dei prosciutti marchiati.